MONTAGNE
Vento d’inverno
La poltrona davanti al camino è accogliente.
Mio nipote guarda il fuoco con gli occhi lucidi e si strofina le mani. E’ tornato da poco da una passeggiata con il cane nel bosco ed il freddo è ancora pungente.
La neve si è quasi sciolta del tutto, ma il cielo promette di farne cadere di nuova nelle prossime ore. Mi avvicino a lui chiedendogli se vuole un po’ di the. Mi dice che ha fame. Torno in cucina per preparare un panino al prosciutto, più adatto alla merenda di un adolescente.
I vetri del finestrone sono appannati negli angoli e sento uno spiffero di aria gelida passare da sotto il telaio. Metto sotto la finestra un salsicciotto di stoffa fatto da me a misura, riempito di vecchi calzini, e torno in sala.
Anche Guizzo si è accoccolato davanti al fuoco e sembra sonnecchiare, ma all’odore del panino salta in piedi e in un attimo sulle ginocchia di mio nipote, sperando in qualche briciola o meglio ancora pezzetto di prosciutto. Mi siedo accanto a loro, sulla panca dentro all’enorme camino, e sistemo la brace. Chiedo ad Angelo se ha incontrato qualcuno nel bosco. Mi dice che ha visto solo il vicino raccogliere dei ramoscelli per accendere il fuoco.