Come promesso, ad Agosto un capitolo a settimana del primo racconto, che dà il nome alla raccolta.
Spero che vogliate lasciarmi le vostre impressioni di lettura nell'apposita sezione del sito.
ISBN | 978-88-31671-01-9 © 2020. Tutti i diritti riservati . Questa opera è pubblicata direttamente dall'Autore tramite la piattaforma di selfpublishing Youcanprint e l'Autore de-tiene ogni diritto della stessa in maniera esclusiva. Nessuna parte di questo libro può essere pertanto riprodotta senza il preventivo assenso dell'Autore
Indice
IL SOFFIO....................................5...
FALSO D’AUTORE...................... 57
IL PRATO................................... 69
IL SOFFIO
Voglia di vento
Altrove.
Vorrei stare altrove.
Non mi sopporto in questo momento.
Guardo il mondo da una prospettiva rovesciata, ora come ora, ed è meglio partire prima che parta la testa. Ho bisogno di vento per sentire la vita. E di pace.
-Sara, ti va di fare un viaggio?
-Quando? Dove?
-Ora. Dove non lo so, basta che sia un posto tranquillo. Ho voglia di sentire il vento.
-Mare… che ne dici?
-Si, mare...mare bello.
-Che ne dici della classica isoletta greca?
-Stavo pensando proprio alla Grecia in questo momento. E a un’isola. Ma non piccola. Creta. Ci sono i mulini…ci de-ve essere vento.
-Beh, l’idea mi attira. Ma io e te sole o con i rispettivi compagni?
-Io e te sole, insieme, ma libere di stare ciascuna per suo conto. Ho bisogno di pace.
-Va bene, mi conosci, mi leggo un libro e sto bene dovunque…non ti trascinerò per locali.
-Devo solo trovare il modo di staccare dal lavoro. A maggio non è periodo di vacanze.
-Come a maggio! Ma dicevi sul serio “ora”? Io non so se riesco, oltre al lavoro devo anche sistemare il cane.
-La vita è un soffio. Scherzo, ma neanche tanto. Ho bisogno veramente di fuggire per almeno una settimana. Facciamo una decina di giorni.
-Ma hai litigato con Francesco?
-No, ma è meglio che io stia lontana anche da lui…per come sono stressata rischio di litigarci.
-Allora, fammi sapere da quando ti liberi, che penso io a tutto. Prenoto il miglior albergo in riva al mare, il volo, la macchina…tutto il prenotabile. Però non posso anticipare anche per te i soldi. Momento non aureo.
-Sei veramente un tesoro. Se fossi un uomo ti sposerei.
-Per carità.
-Senti, per il cane, forse mia cugina Sonia potrebbe tenertelo. Vive a Tarquinia ora, non a Roma, ma non è distante e lo possiamo portare il giorno prima di partire.
-Va bene, sentila. Mi fa anche piacere rivederla. Ma si è messa a fare la dog-sitter?
-No, ma le piacciono gli animali, sta sola ed ha un giardino. Se poi le vuoi regalare qualcosa vedi tu, ma se accetta certo non lo fa per denaro.
-Bene. Ci aggiorniamo domani.
-Lo sai? Mi sento già più frizzantina.
-Monica, scusa se ti disturbo a quest’ora, ma ho bisogno di chiederti un favore. Vorrei partire per una decina di giorni e ho bisogno che tu stia appresso alle email e agli umori di Piero. E che metta una buona parola con lui per farmi con-cedere le ferie.
-Ma proprio ora devi partire? Lo sai che siamo in chiusura. Dobbiamo consegnare il progetto i primi di giugno.
-Lo so ma non ce la faccio più. Meglio dieci giorni di ferie che un mese di malattia. Per il progetto è quasi tutto pronto e quando rientrerò, a mente fresca, le ultime cose riuscirò a farle anche meglio.
-Va bene. Riesci sempre a convincere tutti di tutto.
-Una dote innata. Grazie. Sei un’amica.
Ora sto meglio. Musica a tutto volume …sotto la doccia starò ancora meglio.
In valigia metto quattro cose. Il resto, se manca, lo prenderò sul posto.
Almeno due libri me li porto, però. In tema mare. Mishima e Camilleri. E mi porto la muta e la maschera. Non so se a Creta si può fare il bagno a maggio, ma con la muta si. Le pinne no. In aereo non è il caso.
Ora resta lo scoglio più grosso: dirlo a Francesco in modo tale che non gli venga l’idea di aggregarsi.
-Ciao, Francesco… ho promesso a Sara di accompagnarla in viaggio. Deve fare una recensione di un albergo per la rivista e non le va di andare da sola. Al ritorno sarò più rilassata e magari riusciremo anche a farci un fine settimana da te in montagna soli soletti.
-Ma non eri oberata di lavoro? Fino a ieri non hai fatto al-tro che ripetermelo. Sono settimane che non riusciamo a trovare un paio di ore per noi….
-Hai ragione. Ma il progetto è quasi chiuso e sinceramente ho bisogno di liberare un po’ la mente.
-Tanto hai sempre ragione tu. Fai come vuoi. Perché mi proponi di fare week end insieme quando sai che in questo periodo non posso lasciare mia madre da sola! Dove avete deciso di andare?
-Creta. Gireremo un po’ l’isola in macchina. Tu ci sei già stato, mi pare.
-Si, ma mi ha un po’ deluso. Specie Cnosso. Da vedere, ma non ci tornerei.
-Se fai un salto domani sera da me ci salutiamo. Ti preparo una cenetta con i fiocchi. Starò via solo una decina di giorni.
-Va bene. Ma non ti aspettare che me ne vada via prima dell’alba.
-.Questo è sicuro, mi devi raccontare un po’ dell’isola….
-… e non solo, spero.
Brezza di Mare
Il sale si sente nell’aria.
Sara è in camera a disfare i bagagli. Io non ho resistito e sto qui in riva al mare.
La spiaggia è deserta. Saremo al massimo una decina di ospiti in questo albergo oggi. Per lo più pensionati.
Chissà come sarà la vita da pensionati. Spero di arrivarci in salute perché voglio fare il giro del sud America prima di morire… ma che pensieri che mi vengono in mente.
Oggi non c’è molto vento, giusto una leggera brezza, e il mare è solo increspato.
A piedi nudi sulla sabbia rossa…mi piace e mi piacerebbe anche tuffarmi, ma non ho il coraggio. L’acqua è fredda. Ci ho messo un piede, uno solo. E non mi va di tornare in stanza e tirar fuori la muta dalla valigia.
Dopo una lunga passeggiata con la musica nelle orecchie, torno in albergo.
Mi decido a fare una telefonata a Francesco mentre Sara dorme. Mi risponde freddamente. Credo sia arrabbiato con me perché sono partita da sola e crede che non lo stia pensando.
Ho esagerato …. ho riattaccato dopo due minuti… non me la sento di angosciarmi per la sua reazione. Forse sono troppo lontana per capirla fino in fondo o forse non mi importa.
Domani andremo a scoprire la capitale.
Soffio magico
-Messere, da qui si domina la valle.
-Madama, da qui si domina il porto.
Come primo approccio all’isola e ad Iraklio abbiamo scelto il Castello a mare, una roccaforte color creta, in fondo a un lunghissimo pontile, eretta dai veneziani a difesa del porto, come testimonia il leone alato di San Marco posto all’iingresso.
Sara mi spiega che è stata costruita su una prima fortificazione araba e che la piattaforma su cui edificare fu allargata, utilizzando come frangiflutti navi dismesse cariche di pietre. Iraklio era il porto di Cnosso, distrutto intorno al 1500 a.C. da uno tsunami vulcanico proveniente dalla vicina Santorini, che livellò la regione coprendola di cenere.
Lo sguardo dall’alto del Castello abbraccia la città. Vista da questa prospettiva Iraklio è un luogo magico, in cui si può ripercorrere l’intera storia dell’isola: dalla civiltà minoica, attraverso i Bizantini, che rasero al suolo la città, lasciandola abbandonata a pirati e banditi, ai Veneziani, con cui rifiorirono traffici e cultura, agli Ottomani.
Dopo il porto, una passeggiata tra locali e negozi del centro, uno spuntino veloce e ci tuffiamo nel museo Archeologico: reperti incredibili, come la tauromachia, la statuetta della dea dei serpenti, il rhytòn a forma di testa di toro…Sara è letteralmente impazzita. Passiamo ore a girovagare per le sale.
La vacanza inizia bene. Mi sentivo un po’ in colpa per aver di fatto imposto meta e periodo, ma vedo che anche lei apprezza ...
Torniamo alla base decisamente soddisfatte.
-Sara dove sei?
-In veranda. Tramonto bellissimo.
-Hai trovato proprio l’hotel che fa per me, te lo volevo dire già da ieri. Letto comodo, bagno con idromassaggio e veranda sul mare. D’altronde, se non li conosci tu gli alberghi…. Andiamo a provare la cucina?
-Vuoi mangiare qui?
-Si, mi piace. Non c’è quasi nessuno e sono stanca. Preferirei rimanere in albergo.
-Va bene. Mi metto qualcosa addosso
-Io mi vado a fare una doccia intanto. Tempo che tu ti trucchi e ti vesti, io starò già al ristorante.
-Mi prendi sempre in giro. Non riesco ad uscire se non sono truccata, ma non ti ho mai fatta aspettare.
-Lo sai che scherzo. Dai, vado sotto la doccia.
Ottima cena. E la terrazza del ristorante è fantastica.
- Simpatici i vecchietti del tavolo a fianco. Karin e Joseph. Ma hai capito che volevano dire quando parlavano di Roma?
- Il mio Tedesco è fermo al Liceo. Mi sembra di aver capi-to che ci sono stati in viaggio di nozze. Io e te forse neache eravamo nate.
- Non esagerare. Avranno settant’anni. E noi viaggiamo verso i quaranta.
- Appunto. All’epoca si convolava presto. Secondo me noi non c’eravamo. O almeno voglio sperarlo. Beh, ora sono stanca. Domani Cnosso, allora?
- Si. Tappa d’obbligo, anche se Francesco mi ha detto che lui ne è rimasto deluso io ci voglio andare. Buonanotte.
Vento del passato
Maestoso. Coloratissimo. Un po’ finto…ma emozionante. Francesco non capisce niente. Sarà stato restaurato in modo opinabile, ma se non ci fosse stato Evans il mondo minoico sarebbe rimasto nella mitologia.
Meno male che non siamo venute in estate, perché altri-menti sarebbe stato da morire di caldo. Un sole pazzesco in un cielo di lapislazzuli.
Ci avventuriamo nel labirinto di stanze. Sara fotografa ogni affresco, colonna, nicchia.
Si è letta tutte le spiegazioni ed è un cicerone impeccabile. Lei vede con il cervello. Io con le viscere. Ma sono anche curiosa e mi piace quando descrive e racconta la storia di quello che stiamo vedendo. Amo viaggiare con lei anche per questo.
Il vento ad un certo punto solleva tantissima polvere nell’enorme cortile e in quella luce iridescente mi sento trascinata indietro nel tempo: ginnasti che volteggiano sui tori, Arianna, Minosse, Dedalo, Icaro, il labirinto, il monte Ida…tutte le storie narrate dalla mitologia e studiate al liceo si confondono nella mia mente in un sovrapporsi di immagini.
Il filo …forse è questo che devo ritrovare ….forse per questo sono qui.
- Ma che fai lì imbambolata! Dai, abbiamo visto tutto, possiamo andare ora…
- Fermati alla prima taverna …ti prego Sara, ho una fame incredibile! Ecco, Taverna Mylos. Fermati.
Il padrone della taverna ha gli occhi azzurrissimi e i capelli candidi. Avrà più di sessant’anni ma un fascino inconsueto. Ci fa accomodare all’aperto. Un tavolino apparecchiato sommariamente sul marciapiede in mezzo al passeggio.
Il souvlaky in compenso è ottimo e la brezza che soffia mi rende serena.
Ci dà indicazioni per i posti da non perdere e ci offre anche un dolce, un po’ stucchevole, e un bicchiere di vino, che non oso rifiutare. Non ci sono molti avventori a quest’ora.
Si siede con noi e ci racconta del figlio che vive a Bruxelles e lavora per la Commissione europea e dei nipoti che vede solo l’estate, quando vengono a Creta per un paio di settimane. Ci chiede se abbiamo figli e alla risposta negativa sembra quasi rimanerci male.
Ritorno canterino, per via del vino o della leggerezza portata dalla bella giornata.
Al ritorno la passeggiata a piedi nudi sulla spiaggia deserta stavolta la facciamo in due. Sara è un po’ brilla e si immerge fino alla vita nell’acqua che riflette il tramonto. Io la seguo.
Nel silenzio rotto soltanto dal rumore delle onde il vento sulla pelle lo sento e mi entra dentro. Il soffio vitale. L’acqua mi accoglie come il grembo di mia madre ed io mi lascio andare e mi immergo completamente. E’ abbastanza fredda e comincio a nuotare. Sara mi chiama, ma io vado avanti per un po’, fino a scaldarmi.
Più avanti c’è un’imbarcazione ormeggiata. Tre velisti sul ponte. Mi salutano e ci fanno cenno di avvicinarci. Io mi volto verso Sara, che non capisce perché non ha visto il gesto. Alzo la mano in cenno di saluto ai marinai e torno verso di lei.
Corriamo sulla spiaggia infreddolite e ci rifugiamo in stanza, dove parliamo fino a notte fonda di quello che sarà e di quello che è stato, di quello che eravamo e di quello che siamo, di quello che vogliamo e di quello che non vogliamo. O meglio. Io per lo più parlo e lei per lo più ascolta.
Stavolta tocca a me. Nella nostra amicizia – che dura dai tempi delle elementari- i ruoli si ribaltano spesso, ma la cosa più sicura della mia vita in effetti è la certezza della nostra amicizia.
Colazione in veranda. Mi sono rifornita nella sala adibita e ho apparecchiato in veranda. Tra uno yogurt ed un caffè, guardando la mappa, programmiamo gli itinerari, dividendoli per giornate, in funzione del tempo e dell’interesse dei luoghi.
O meglio, Sara programma e traccia il percorso sulla piantina dell’isola, io cerco notizie in internet sui luoghi, leggo ad alta voce e lei riporta sommariamente solo le cose più importanti su un taccuino rosso, confidando nella sua proverbiale memoria.
Abbiamo pianificato la settimana che ci resta. Ora non rimane che partire per la prima meta.
Domani ci aspettano i mulini della piana di Lassithi. L’idea fulminante di venire a Creta mi è venuta al telefono con te pensando a una foto delle pale bianche stagliate nel cielo azzurro, vista anni or sono tra i ricordi di viaggio di mio padre…mare …vento: mulini di Creta. Ci hanno fatto anche un film ambientato nella piana qualche anno fa…
-Dovevi essere molto attaccata a tuo padre.
-L’ho amato e l’ho odiato. Un sole non può spegnersi.
-Ora spegniamo la luce.
-Buonanotte Sara.
SE VI SIETE INCURIOSITI, POTETE TROVARE "IL SOFFIO" E IL SEQUEL DEL PRIMO RACCONTO, "NUVOLE", SU AMAZON, IN E BOOK E CARTACEO.
IL SOFFIO SI TROVA ANCHE SU IBS, FELTRINELLI, MONDADORI E MOLTISSIME ALTRE PIATTAFORME E, A RICHIESTA, IN LIBRERIA
Somewhere else.
I would like to stay elsewhere.
I can't stand myself at the moment.
I look at the world from an inverted perspective, now, and it is better to leave before I would lose my mind. I need wind to feel alive, and peace.
- Sara, would you like to take a trip?
- When? Where?
- Now. Where I don't know, to a quiet place. I want to feel the wind.
- To the sea ... what do you say?
- Yes, sea ... beautiful sea.
- How about a classic greek small island?
- I was just thinking about Greece. And an island, but not small. Crete. There are mills ... there must be wind.
- Well, the idea attracts me. But you and I alone or with our respective companions?
- Just the two of us, together, but free to be on our own. I must find peace.
- Okay, you know me, I'm reading a book and I'm fine anywhere ... I won't drag you around clubs.
- I just need a reason to get away from work. May is not a holiday period.
- In May! But were you serious about "now"? I don't know if I can, in addition to work I also have to find a place for my dog.
- Life is a breath. I’m joking, but not much. I really need to run away for at least a week, ten days.
- But did you argue with Francesco?
- No, but it is better that I stay far from him too ... because I’m stressed, I risk fighting with him.
- So, let me know when you will be available, and I will take care of everything else. I book the best hotel by the sea, the flight, the car ... But I can't advance the money for you. This is not a golden moment.
- You really are a treasure. If I were a man I would marry you.
- For pity’s sake!
-Look, for the dog, maybe my cousin Sonia could keep him. She lives in Tarquinia now, not in Rome, but she is not far and we can bring him the day before leaving.
- Okay, call her. I'm also glad to see her again. Is she a dog-sitter?
- No, but she likes animals, she lives alone and has a garden. If you want to give her something, but if she accepts it certainly does not do it for the money.
- Well, we will update tomorrow.
- You know? I already feel more sparkling.
- Monica, sorry if I disturb you at this hour, but I need to ask you a favor. I would like to leave for ten days and I need you to follow Piero's emails and moods. And if you could say a good word to him to grant me some days off work.
- But do you have to leave right now? You know we are closing on a project to be delivered in early June.
- I know but I can't take it anymore. Ten days of vacation is better than a month of illness. Almost everything is ready for the project and when I return, with a fresh mind, I will be able to do the last things even better.
- All right. You always manage to convince everyone of everything. - An innate gift. Thanks. You are a friend.
Now I'm feeling relaxed. Loud music ... in the shower I will be even better.
I put four things in my suitcase . If the rest is missing, I will buy it on the spot.
I bring two books, though, about the sea: Mishima and Camilleri. And my wetsuit and mask. I don't know if you can swim in Crete in May, but with a wetsuit you might. I will not have my fins, by plane is not the case.
Now the biggest obstacle remains: to tell Francesco so that he doesn't get the idea of joining us.
- Hi, Francesco ... I promised Sara to accompany her on a trip. She has to do a hotel review for the magazine and she doesn't feel like going alone. On the way back I will be more relaxed and maybe we will even manage to spend a weekend in the mountains.
- But were you not overworked? Until yesterday you have done nothing but repeat it. For weeks we have been unable to find a couple of hours for us ....
- You are right. But the project is almost closed and honestly I need to clear my mind a little.
- You are always right anyway. Do as you like. Why do you propose to do a weekend together when you know that in this period I cannot leave my mother alone! Where did you decide to go?
- Crete. We will go around the island by car. You've been there before, it seems to me. (...)
- Yes, but it disappointed me a little. Knossos species. Worth seeing, but I would not go back.
- If you drop in tomorrow night, we'll say goodbye. I'll make you a special dinner.I will only be gone ten days.
- All right. But don't expect me to leave before dawn.
- That's for sure, you have to tell me a little bit about the island .... - ... and not only, I hope.
"Nuvole", pubblicato ad agosto 2020 con Amazon, è uno dei possibili scenari evolutivi del racconto "Il soffio", inserito nell'omonima raccolta di storie al femminile di Loredana Marconi, pubblicata ad aprile del 2020 ed accolta favorevolmente da critica e pubblico.
"Il soffio", storia di un improvviso viaggio a Creta di due amiche storiche in un momento di crisi di una delle due, lasciava aperto il finale con una domanda posta utilizzando metaforicamente la rosa dei venti.
In "Nuvole" le vite delle due amiche e degli altri personaggi si intrecciano ed evolvono seguendo le nubi trasportate dai venti nei cieli del mondo, tingendosi di nero, di rosa e di giallo. E' soltanto una delle ipotesi di sviluppo: si accettano suggerimenti sulle ali della fantasia dei lettori.
Ambedue i racconti possono essere letti come storie autonome.
tutti i diritti sono riservati ISBN-9798680625651
UN ASSAGGIO DI "NUVOLE"
NY e nuvole
Posto accanto al finestrino. Come sempre, rigorosamente.
Adoro guardare le nuvole dall’alto, vedere la luce filtrare attraverso la bambagia, il mare mosso e spumeggiante della loro eterea consistenza.
Le vedo spesso dal cielo ultimamente. Mi avevano proposto di diventare direttore marketing, non un piccione viaggiatore.
“Sara, è la tua occasione”, mi ero detta…ora non ne sono più tanto convinta Tant’è, e almeno mi godo le nuvole una decina di volte al mese, tra viaggi di andata e di ritorno.
Il mondo fuori dall’oblò appare ovattato, il mondo dentro l’aereo artefatto. Le hostess tutti sorrisi, gli stuart impeccabili, il cibo finto ma gradevole, tutti i film che vuoi nella lingua che vuoi…forse è studiato apposta per distogliere i passeggeri dal pensiero di cosa potrebbe accadere se a qualche nuvola dispettosa venisse in mente di far ballare un po’ l'aereo.
Stasera arriveremo a New York e dovrei approfittare del viaggio per riguardare la presentazione della prossima campagna, che domani dovrò illustrare in riunione, ma non mi va.
«Cosa sta leggendo?»
Il mio vicino ha voglia di parlare. Ho in effetti un libro aperto davanti agli occhi, ma è più il tempo che ho passato a guardar fuori dal finestrino che quello impiegato nella lettura.
«Un saggio, l’ho appena iniziato.»
«Io non riesco proprio a leggere in aereo, come in macchina e in qualsiasi cosa in movimento. Comunque leggo molto…anche perché di mestiere faccio l’editore.»
«Interessante…»
«I primi tempi lo era, anche molto. Ora non mi entusiasmo più neanche davanti ad un capolavoro e penso direttamente al possibile ritorno di pubblico. Mi sono assuefatto. Comunque mi chiamo Marco, piacere»
«Piacere mio. Sara.»
«Vai a New York per lavoro?»
Siamo già passati al “tu” …
«Si. Mi fermo solo tre giorni, il tempo minimo necessario a smaltire lavoro e jet lag.»
«Se mi è concesso, di cosa ti occupi?»
«Marketing, per una catena internazionale di alberghi.»
«Bel lavoro!»
«Come il tuo…dopo un po’ non ti entusiasma più infiocchettare neanche il più bel resort nel paradiso terrestre. Ma non si può dire. Nessuno crederebbe alla strategia di vendita di un direttore marketing demotivato. In compenso amo viaggiare, il che è essenziale.»
«A me piace viaggiare, ma solo in macchina, preferibilmente guidata da altri. Odio l’aereo. Ogni tanto devo prenderlo per tornare in Italia. In auto è un po’ difficile!»
«Vivi da molto tempo a New York?»
«Quindici anni. Ormai mi sento più americano che italiano. Tra l’altro più passa il tempo meno ha senso tornare a Napoli. I mei non ci sono più e, a parte pochi amici di gioventù, nessuno mi aspetta. Tu in Italia hai qualcuno che ti aspetta?»
«Un figlio e qualche amico.»
Si accende il segnale che invita ad allacciare le cinture di sicurezza… iniziamo la discesa. Non ho neanche aperto la mia presentazione. Stasera in albergo – se ce la faccio- la riguarderò. So che è perfetta. Giulia, che l’ha sviluppata, è una persona precisa e molto professionale, ma a volte si lascia prendere dalla fantasia e almeno uno sguardo prima di illustrarla lo devo dare.
«Dove alloggi?»
«In un albergo vicino all’aeroporto.»
«Se ti va possiamo cenare insieme. Ti porto a cena nel Village. Abito da quelle parti e conosco un posto molto carino.»
«Domattina mi vengono a prendere per la riunione. «Devo prenderlo per un “no” irrevocabile?»
«Mi dispiace, ma devo rileggere la presentazione della strategia di lancio di un nuovo albergo prima della riunione.»
«Ci sarà uno spazio per un aperitivo domani?»
«Chissà.»
Mi porge un biglietto da visita. Non ho capito se è un latin lover o cerca semplicemente compagnia perché odia mangiare da solo come me.
Grattacieli, grattacieli, grattacieli...non amo le città americane, a parte New Orleans e San Francisco, così diverse tra loro e dalle altre. Dei grattacieli amo solo una cosa: la vista dalla terrazza panoramica. Nuvole di città e skyline.
In cinque anni- da quando ho fatto il salto dalla rivista di viaggi alla catena di alberghi, che ha sede a New York, sarà almeno la quindicesima volta che vengo qui e non sono mai riuscita a vedere il Metropolitan Museum. Stavolta però mi sono ritagliata un po’di tempo. Invento una scusa per evitare eventuali uscite di rappresentanza organizzate dall’azienda e ci vado.
Le ruote toccano terra e, come da discutibile rito, scatta l’applauso.
Dalla vetrata della sala riunioni c’è una vista mozzafiato sulla città. Mentre parla l’amministratore delegato il mio sguardo corre appresso alle nuvole bianche e perdo il senso del suo discorso.
Tocca a me parlare, ma ho la testa vuota. Sarà il jet lag. Sembro una liceale che legge sottobanco gli appunti mentre il professore la interroga. Per fortuna le slide sono bene costruite. Giulia stavolta si è superata.
«Ciao, Sara, tutto bene? Il volo? La riunione? Il Metropolitan?»
«Calma, una cosa per volta. Si, tutto bene. La riunione diciamo che è andata bene. Al Metropolitan ci vado domani. Stasera invece vado a vedere “Il fantasma dell’opera” a Broadway con alcuni colleghi. Tu come stai? Novità dal mulino?»
«Io bene. Monica invece ha un po’ di febbre. Mi toccherà cucinare e servire ai tavoli…Alessandro si è organizzato con il suo lavoro- che poi è anche il mio, di mattina almeno- e mi sta aiutando. Come vorrei stare lì con te! L’idea che visiterai da sola il Metropolitan mi disturba. Tutti i musei che ho visto nella mia vita li ho visti con te come guida… e il Metropolitan mi manca.»
«Appena il lavoro lo consentirà verrò a trovarti a Creta.» «Dammi una data, perché è troppo tempo che prometti e non mantieni. L’ultima volta che sei venuta è stato al mio matrimonio!»
«Per il tuo compleanno. Va bene?»
«Mancano otto mesi…accontentiamoci!»
«Nel frattempo potremmo incontrarci altrove…ho appena saputo che occorre la mia presenza all’apertura di una nuova struttura a Budapest, tra tre mesi. Ti andrebbe di raggiungermi lì? Starò solo tre o quattro giorni, ma sarebbe una bella occasione per incontrarci e fare le turiste insieme...è tanto tempo che non lo facciamo!»
«Non so Sara, non credo ci sia un volo diretto Creta-Budapest e poi non so come saremo messi con il lavoro. Tra ristorante e progetti - per fortuna - non manca.»
«Ma dai, Alessandro e Monica ti possono sostituire su ambedue i fronti per qualche giorno! Io sarò impegnata due mattinate. Il resto del tempo potremmo girare la città, che in quel periodo dicono sia bellissima.»
«Non sono mai stata a Budapest.»
«Neanche io, lo sai. So però che la brezza primaverile è profumata di fiori, e la città ne è piena. Questo dovrebbe piacerti molto, conoscendoti. Mi avevi promesso che avresti fatto un mix tra “opzione Grecale” e “opzione Scirocco”. Dell’opzione Scirocco mi sembra che finora tu ti sia presa solo Alessandro. E lasciamo stare, solo perché siamo amiche. I nostri viaggetti trimestrali alla ricerca di vento che avevi prefigurato si sono sospesi da almeno tre anni. Non dico che sia solo colpa tua, perché con il lavoro che faccio non viaggio più per diletto da una vita. Appunto per questo ti dico di venire con me in viaggio di lavoro. Tra l’altro l’albergo, dal progetto e dalle foto dei lavori in corso, sembra bellissimo e possiamo alloggiare lì senza spendere nulla. Ha una piscina sulla terrazza panoramica, con una copertura totalmente a vetri. Potremmo fare il morto a galla, vedere il panorama e giocare al gioco delle nuvole a forma di animali.»
«Se hai perfezionato il tuo stile, potremmo anche fare una gara di dorso! Sei stata molto convincente. Fammici pensare. Cercherò di organizzarmi, ma non ti prometto niente. Ora ti saluto, Monica si sta svegliando e devo portarle la medicina. Buono spettacolo e buon Metropolitan.»
MONTAGNE
Vento d’inverno
La poltrona davanti al camino è accogliente.
Mio nipote guarda il fuoco con gli occhi lucidi e si strofina le mani. E’ tornato da poco da una passeggiata con il cane nel bosco ed il freddo è ancora pungente.
La neve si è quasi sciolta del tutto, ma il cielo promette di farne cadere di nuova nelle prossime ore. Mi avvicino a lui chiedendogli se vuole un po’ di the. Mi dice che ha fame. Torno in cucina per preparare un panino al prosciutto, più adatto alla merenda di un adolescente.
I vetri del finestrone sono appannati negli angoli e sento uno spiffero di aria gelida passare da sotto il telaio. Metto sotto la finestra un salsicciotto di stoffa fatto da me a misura, riempito di vecchi calzini, e torno in sala.
Anche Guizzo si è accoccolato davanti al fuoco e sembra sonnecchiare, ma all’odore del panino salta in piedi e in un attimo sulle ginocchia di mio nipote, sperando in qualche briciola o meglio ancora pezzetto di prosciutto. Mi siedo accanto a loro, sulla panca dentro all’enorme camino, e sistemo la brace. Chiedo ad Angelo se ha incontrato qualcuno nel bosco. Mi dice che ha visto solo il vicino raccogliere dei ramoscelli per accendere il fuoco.
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Ulteriori informazioniun corposo estratto del libro
Ulteriori informazionila prima recensione de "Il soffio", pubblicata a Giugno 2020 su Hermes Magazine
Ulteriori informazionifrase riportata sul sito "frasi di ogni genere"
Ulteriori informazionipubblicato il testo del terzo racconto sul sito di Aquile Solitarie. Grazie!
Ulteriori informazionirecensione del libro pubblicata su "le letture di Adso"
Ulteriori informazioniL' E-BOOK E IL CARTACEO DE "iL SOFFIO" SONO DISPONIBILI SU AMAZON, GOOGLE BOOKS, MONDADORI STORE, LA FELTRINELLI, IBS, YOUCANTPRINT, GOOGLE PLAY E MOLTI ALTRI SITI (basta digitare "il soffio loredana marconi " su google e compare un lungo elenco tra cui scegliere) https://www.amazon.it/s?k=il+soffio+loredana+marconi&i=digital-text&__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&ref=nb_sb_noss_1 SI PUO' ORDINARE LA VERSIONE CARTACEA ANCHE IN LIBRERIA (FELTRINELLI, MONDADORI E ALTRE) E SARA'' DISPONIBILE IN 3 GIORNI. Tutte le librerie italiane possono scegliere se ordinare il volume direttamente da Youcanprint o dalla piattaforma Fastbook. Anche le librerie che non hanno un rapporto diretto con Youcanprint, potranno comunque ordinare il volume direttamente da Fastbook (loredana marconi -Il soffio o ISBN | 978-88-31669-12-2 IL SOFFIO) NUVOLE E' DISPONIBILE IN E BOOK E CARTACEO SU AMAZON https://www.amazon.it/Nuvole-Loredana-Marconi-ebook/dp/B08GZDGV6C
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